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Sophie

lunedì 26 dicembre 2011

IL VIAGGIO DEI MAGI

Thomas Stearns Eliot

Fu un freddo avventato per noi,
Proprio il tempo peggiore dell'anno
Per un viaggio, per un lungo viaggio come questo
Le vie fangose e la stagione rigida
Nel cuore dell'inverno.
E i cammelli piagati, coi piedi sanguinanti, indocili
Sdraiati nella neve che si scioglie.
Vi furono momenti in cui noi rimpiangemmo
I palazzi d'estate sui pendii,le terrazze,
E le fanciulle seriche che portano il sorbetto.
Poi i cammellieri che imprecavano e maledicevano
E disertavano,e volevano, donne e liquori,
E i fuochi notturni s'estinguevano, mancavano ricoveri,
E le città ostili e i paesi nemici
Ed i villaggi sporchi e tutto a caro prezzo:
Ore difficili avemmo.
Preferimmo alla fine viaggiare di notte,
Dormendo solo a tratti,
Con le voci che cantavano agli orecchi, dicendo
Che questo era tutta follia.
Poi all'alba giungemmo a una valle più tiepida,
Umida, sotto la linea della neve, tutta odorante di vegetazione;
Con un ruscello in corsa ed un molino ad acqua che batteva il buio,                  
E tre alberi contro il cielo basso,
E un vecchio cavallo bianco al galoppo sul prato.
Poi arrivammo a una taverna con l'architrave coperta di pampini,
Sei mani ad una porta aperta giocavano a dadi monete d'argento,
E piedi davano calci agli otri vuoti.
Ma non avemmo alcuna informazione, e così proseguimmo
Ed arrivati a sera non un solo momento troppo presto
Trovammo il posto; cosa soddisfacente voi direte.
Tutto questo fu molto tempo fa, ricordo
E lo rifarei di nuovo, ma considerate
Questo considerate
Questo: ci trascinammo per tutta quella strada
Per una Nascita o per una Morte? Vi fu una Nascita, certo,
Ne avemmo prova e non avemmo dubbio. Avevo detto nascita e morte
Ma le avevo pensate differenti; per noi questa Nascita fu
Come un'aspra ed amara sofferenza, come la Morte, la nostra morte
Tornammo ai nostri luoghi, ai nostri Regni.,
Ma ormai non più tranquilli, nelle antiche leggi,
Fra un popolo straniero che è rimasto aggrappato ai propri idoli.
Io sarei lieto di un'altra morte.

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Era da un po' che non pubblicavo più niente un po' scoraggiata dal fatto che non trovo mai nessun commento sul mio blgo. Ma questa volta non importa perchè non scrivo solo per vedere dei commenti quando riapro la pagina, ma scrivo per me, per voi e per avere un ricordo del gesto che la mia prof. mi ha voluto regalare, infatti questa è una poesia che una mia porf. ha REGALATO alla classe.
Io la trovo molto bella, ma allo stesso tempo misteriosa. Per lei è molto cara e mi ha fatto piacere il suo gesto. Io però non comprendo la fine. Si parla di vita e morte come una cosa sola, e io non capisco perchè, non capisco perchè sarebbe lieto di un'altra morte.

Pubblico questo post sperando che vi interessi, e che commentiate dicendomi cosa ne pensate, e cosa vuole dire per voi la fine della poesia.

BUONE FESTE !!!

                                         CIAO